L’artrosi dell’anca o coxartosi è una patologia che è spesso presente nei ciclisti; la fascia d’età più colpita è over 50 anni. Non fa differenza fra uomini e donne e spesso è silente. Non ci si accorge del disturbo fin quando non si inizia a soffrire di dolore inguinale oppure di dolore alla parte bassa della schiena; è spesso diagnosticata come lombalgia e curata con farmaci anti infiammatori.
Effetti nella pedalata
Un’anca artrosica, anche se asintomatica, può dare parecchi disturbi durante la pedalata; riduce la flessione di anca andando a chiedere compenso di movimento al ginocchio e al bacino, limita la forza nella spinta sui pedali e cambiando l’appoggio del bacino sulla sella, crea abrasioni alla cute perineale.
Come possiamo riconoscere i disturbi?
La maggior parte dei ciclisti che ho valutato, riferivano dolore lombare, spesso monolaterale, durante la pedalata che diventava, con il passare dei chilometri, sempre più forte. Raramente mi è capitato di valutare ciclisti con dolori inguniali o sulla faccia anteriore della coscia. Perchè? perchè l’articolazione dell’anca, durante la pedalata, è in scarico e compensa la sua rigidità a monte o a valle. Ritengo fondamentale, ancora una volta, fare una corretta anamnesi e una approfondita visita fisioterapica posturale prima di iniziare il bikefitt. Solo così si riesce a fare una diagnosi differenziale.
Un’anca artrosica provoca una limitazione di movimento dell’articolazione quasi sempre su tutti i piani dello spazio. Sarà difficile ruotare piuttosto che flettere o anche solo accavallare le gambe. Se non si muove l’anca, per poter pedalare, inizieranno a muoversi, più del dovuto, il bacino e il ginocchio andando poi a sovraccaricarsi e creare poi dolore.
Come possiamo agire?
Spesso, oltre a fare delle regolazioni sulla bici, bisogna lavorare attivamente e passivamente sulla mobilità dell’anca. Nei casi meno severi, si può recuperare gran parte del movimento con della semplice ginnastica mirata.
Le regolazioni sulla bicicletta saranno valutate e apportate in base ai sintomi e alle limitazioni di movimento. In genere si tende a alzare leggermente la sella in modo da non creare conflitto in flessione di anca. Cosi facendo si riesce a stabilizzare anche il bacino. Alzare la sella senza compensare con altre regolazioni può portare a altri disturi. Occorre quindi valutare e rivalutare dopo ogni modifica. Un cambiamento più costoso, spesso efficace, è quello di accorciare le pedivelle; mantenendo le stesse quote, si riesce a a prire l’angolo dell’anca creando meno flessione e quindi meno rotazione di compenso (in caso di limitazione della flessione).
Come potete capire, è difficile anche per noi esperti riuscire sempre a trovare il giusto compromesso; vi consiglio fortemente di rivolgervi a una persona competente evitando il fai da te.
Se anche tu hai quando pedali hai questi problemi, prenota una visita biomeccanica presso il mio studio al 3494645845 oppure contattami tramite i mie canali social Facebook e Instagram.